Quest’anno il nostro Gruppo ha aderito anche qui a Velletri, alle Giornate Nazionali di ‘Archeologia Ritrovata’. Venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 ottobre è stato svolto un percorso di visite in città alla scoperta di segreti, in luoghi da scoprire o di cui scoprire aspetti, reperti e storia meno noti. E' stata una gradevole passeggiata di un paio di ore in quattro tappe per osservare, ascoltare, dialogare con i nostri soci che hanno illustrato il percorso nei tre pomeriggi. Anche la Mostra sull'Appia Antica a Porta Napoletana ha avuto ulteriori visitatori. (V. EVENTI)

Da più di dieci anni il Gruppo Archeologico Veliterno si occupa dell’Appia Antica e del lungo tratto ricadente nel territorio di Velletri, più di nove chilometri!Il G.A.V. ha svolto indagini storico-archeologiche conoscitive, paesaggistiche e relative ad aspetti insediativi ed antropologici, indagini geografiche relative al tracciato, progettazione di ripristini di piccole indispensabili strutture e cammini.Nel tempo ha organizzato e svolto ripuliture di vari tratti e soprattutto il sopralluogo e la ripulitura del Ponte di Mele grazie all’Associazione di Speleologia Egeria. Il G.A.V. ha riprodotto memorie disperse come la Lastra di Onesimus collocata a Soleluna; ha svolto escursioni guidate, rievocazioni storiche, passeggiate ‘spettacolari’ anche in collaborazione con altre associazioni dei Castelli Romani. Il 3 luglio scorso, cinque organizzazioni culturali di volontariato, che da anni sono impegnate sul territorio (l’Archeoclub Aricino Nemorense Aps, il Gruppo Archeologico Veliterno Aps, l’AC Il flauto magico, Italia Nostra Castelli Romani e la II Legione Partica Severiana Aps) si sono unite in Rete associativa in previsione dell’imminente iscrizione della Regina Viarum nel patrimonio culturale UNESCO, il che è avvenuto il 26 luglio. Attualmente la Rete si è allargata ed include undici associazioni che hanno come fine la valorizzazione dell’Appia Antica dei Castelli Romani attraverso azioni consistenti in eventi quali: passeggiate spettacolari, rievocazioni, pubblicazioni scientifiche, incontri con le scuole, corsi, monitoraggio dei monumenti, valorizzazione delle aree archeologiche, cura dei siti e del paesaggio, e quant’altro possa essere utile allo scopo.Le Associazioni ora in Rete, che si richiamano alla Convenzione di Faro,&nbsp;<span style="letter-spacing: 0px;">sono impegnate al massimo insieme alle Istituzioni anche per ottenere il riconoscimento UNESCO di quei tratti assurdamente esclusi</span>