Questa del 14 ottobre è stata una mattinata in cui Velletri ha visto girare abbigliato di tutto punto un piccolo gruppo legionari romani. Era diretto a far rivivere pacificamente la strada ad esso più congeniale, la regina delle vie romane, l'Appia: quel monumento che, tutto intero, in ogni suo chilometro (e Velletri ne ha ben nove) va recuperato, valorizzato, ripercorso sotto il profilo culturale storico archeologico e turistico. E' questo un obiettivo che la nostra Associazione persegue da quasi un decennio e che ora va ancor più sostenuto ai fini del riconoscimento UNESCO a cui l'Appia è candidata.
La passeggiata sul tratto iniziale dell'Appia veliterna (dal confine con Genzano alla via Appia Vecchia) ha consentito di osservare, mostrare e spiegare le tecniche costruttive dell'ingegneria romana, il lavoro di tecnici specializzati nella misurazione e divisione dei terreni, come i gromatici, il ruolo di responsabilità e coordinamento di lavoratori e costruttori del genio militare, come quello del praefectus fabrum.
Appio Claudio Cieco ha raccontato in prima persona l'idea, la motivazione e la realizzazione della via che porta il suo nome
Il Gruppo Archeologico Veliterno ringrazia la Seconda Legione Partica Severiana, con cui collabora da tempo, e quanti lo seguono e sostengono in questo suo impegno