Dal Saturnale al Natale: testi, immagini e spartiti

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 L’8 dicembre, giorno in cui tradizionalmente “entra il Natale”, il Gruppo Archeologico Veliterno ha tenuto al Museo Civico di Velletri un incontro nel corso del quale, mediante testi, immagini, musiche e canti è stato esplorato il percorso che dai Saturnali è giunto alle nostre feste di Natale e Capodanno, in un tripudio di sorprendenti commistioni sfociato in un sincretismo cultural-popolare che è stato stimolante riscoprire.

In quei giorni di fine anno gli Antichi festeggiavano la mitica età dell’oro impersonata dal dio Saturno: si viveva il mondo alla rovescia per cui perfino l’autorità dei padroni sugli schiavi era sospesa a tal punto che dovevano farsi loro servitori per sontuosi banchetti, i bambini ricevevano statuette di argilla con cui si industriavano a fare composizioni sotto l’altare dei lari, un “re” girava per le strade imponendo angherie ai passanti per poi finire simbolicamente messo a morte. La festa fu poi inglobata nel culto del Sole Invitto (con commistioni di mitraismo e di orfismo) la cui celebrazione fu fissata all’ottavo giorno prima delle Kalende di gennaio, ossia il 25 dicembre! Tutto questo e tanto altro è stato descritto con immagini e testi provenienti dall’antichità e sostenuto in modo magistrale e molto coinvolgente dai canti popolari (le pasquelle, il cavaliere e la morte, l’invocazione al Sole, la nascita del Ninno a Bettelemme)  interpretati da Gian Franco Santucci (voce e tammorra), Francesca Trenta (voce) e Doriano Prati (fisarmonica), coordinatori delle rispettive Associazioni “Il flauto magico”, “I passi della tradizione” e “Meridione Ritmi e Riti”.

E' stato il primo di una serie di eventi che il GAV intende organizzare nei prossimi mesi per cominciare a dare letteralmente “voce” all’antichità troppo a lungo cantonata in muti scritti ed immagini che ne hanno a torto perpetuata l’idea di una civiltà “morta” come le lingue che si parlavano. La cultura popolare, invece, ne ha conservato cadenze, ritmi e suoni sorprendentemente vivi e incredibilmente evocativi.

Un video a questo link:   https://youtu.be/ukAgv15E_Kw